Progetto di ricerca osteopatica: Scalone P., Mangiola L., Paschini V., D’Argenio F., Labate F.
Relatore: Dott. Gianpaolo Tornatore D.O.
Progetto di tesi – Diplomati Corso di Osteopatia Full Time
La malattia di Parkinson è la seconda malattia neurodegenerativa più comune dopo la malattia di Alzheimer. Questa neurodegenerazione porta il soggetto ammalato a disturbi motori quali tremori, difficoltà di eseguire movimenti volontari e rigidità.
L’analisi degli articoli ha permesso di evidenziare che, dopo il trattamento osteopatico, si è ottenuto un importante miglioramento dei sintomi e, in generale, della qualità della vita da parte del paziente.
Parkinson: Definizione
La malattia di Parkinson, sovente definita come morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa. La malattia prende il nome dal medico inglese James Parkinson, che pubblicò la prima descrizione dettagliata nel suo trattato An Essay on the Shaking Palsy nel 1817. I sintomi motori tipici della malattia sono il risultato della morte delle cellule che sintetizzano e rilasciano la dopamina. La causa che porta alla loro morte è, a tutt’oggi, sconosciuta. All’esordio della malattia, i sintomi più evidenti sono legati al movimento, ed includono tremori, rigidità, lentezza nei movimenti e difficoltà a camminare. In seguito, possono insorgere problemi cognitivi e comportamentali, con la demenza che si verifica nelle fasi avanzate.
Parkinson: Epidemiologia e fattori di rischio
La malattia di Parkinson è più comune negli anziani e la prevalenza aumenta dall’1% in quelli oltre i 60 anni di età, fino al 4% della popolazione sopra gli 80 anni.
La malattia risulterebbe essere meno diffusa nelle popolazioni di origine africana e asiatica, sebbene questo dato sia contestato. Alcuni studi hanno proposto che sia più comune negli uomini rispetto alle donne.
Fattori di rischio:
Predisposizione da codice genetico
Pesticidi (erbicidi e/o insetticidi)
Traumi cranici ripetuti
Stipsi
Depressione
Parkinson: cosa può fare l’osteopatia
Il lavoro di revisione della letteratura e la ricerca del materiale sono stati effettuati interrogando il motore di ricerca scientifico Pubmed afferente al database MedLine.
Sono stati presi in considerazione 5 dei 9 articoli presenti riguardanti trattamenti manipolativi su pazienti affetti dal morbo di Parkinson. Di questi, in 3 vengono usate tecniche osteopatiche e in 2 tecniche chiropratiche.
Da tutti gli articoli analizzati, sia quelli che utilizzano trattamenti chiropratici che osteopatici, vi è uno studio che riporta un cambiamento ritenuto clinicamente significativo.
In tutti, comunque, si evidenzia un importante miglioramento dei sintomi, della fatica e del dolore. E quindi un aumento della qualità della vita.
Questi dati suggeriscono che il trattamento manipolativo osteopatico potrebbe rappresentare un valido aiuto per la gestione dei diversi sintomi collaterali della malattia del Parkinson.
La tipologia di trattamenti che l’osteopata può effettuare o consigliare sono consultabili sulla tesi integrale.
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